LA SATIRA

LA SATIRA

La definizione di satira va dettagliata sia rispetto alla categoria della comicità, del carnevalesco, dell'umorismo, dell'ironia e del sarcasmo, con cui peraltro condivide molti aspetti:

  • con il comico condivide la ricerca del ridicolo nella descrizione di fatti e persone,
  • con il carnevalesco condivide la componente "corrosiva" e scherzosa con cui denunciare impunemente,
  • con l'umorismo condivide la ricerca del paradossale e dello straniamento con cui produce spunti di riflessione morale,
  • con l'ironia condivide il metodo socratico di descrizione antifrasticamente decostruttiva,
  • con il sarcasmo condivide il ricorso peraltro limitato a modalità amare e scanzonate con cui mette in discussione ogni autorità costituita.

Essa si esprime in una zona comunicativa "di confine", infatti ha in genere un contenuto etico normalmente ascrivibile all'autore, ma invoca e ottiene generalmente la condivisione generale, facendo appello alle inclinazioni popolari; anche per questo spesso ne sono oggetto privilegiato personaggi della vita pubblica che occupano posizioni di potere.

Queste stesse caratteristiche sono state sottolineate dalla Corte di Cassazione che si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

domenica 29 luglio 2012

A passeggio

Quello che fu un "Grand Hotel"...







Il tempo delle more




Una foresta in miniatura


La Luna e Bussana



Agave



La "Grotta dell'Arma"


WASP

martedì 24 luglio 2012

La vespa e il calabrone


La vespa e il calabrone


Diceva Voltaire: “Non sono d’accordo con quanto dici, ma mi farei ammazzare piuttosto che impedirti che tu lo dica”.
Questa frase mi fu insegnata da mio padre, quand’ero bambino e, come tante altre perle di saggezza che mi elargiva, non l’ho mai dimenticata.
Anche il sito Come Don Chisciotte la riporta nel frontespizio con queste parole: “Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.
E’ con questo spirito che mi accingo a dare la parola ad uno dei massimi oppositori viventi dei fratelli Marcianò, universalmente conosciuti nell’ambiente della complottologia per essere stati i pionieri dello studio di quel particolare fenomeno d’origine antropica che va sotto il nome di “scie chimiche”.
Sono conscio sia dell’importanza della questione, che della pericolosità dell’operazione che sto facendo, perché permettere a un “negazionista” delle scie chimiche di esprimersi su siti di controinformazione potrebbe far sospettare che io abbia qualche debolezza per la sua tesi e sicuramente significherebbe mettere un cerino acceso vicino a un bidone di benzina, ovvero cercare di conciliare l’inconciliabile.
Tuttavia, poiché preferisco privilegiare la persona e non l’etichetta che le è stata messa addosso, e siccome sono contrario al settarismo e alle religioni, anche quando sono in germe e i diretti interessati non ne hanno consapevolezza, accetterò le prese di posizione settarie e religiose, a cui la presente intervista dovesse dar luogo, come un male necessario, affinché ciascuno di noi si accorga che, prima che combattenti di qualche setta o religione, siamo esseri umani che vivono sullo stesso pianeta e sotto lo stesso cielo.

Lui si chiama Angelo Nigrelli, in rete Wasp, è un sessantottenne ex-linotipista ora tipografo, ancora in attività anche se in 

pensione, e abita nella stessa città dei fratelli Antonio e Rosario Marcianò, Sanremo (Imperia).

Partiamo alla lontana. E’ innegabile che con Licio Gelli e l’affare Gladio, gli italiani si siano accorti che oltre alla politica visibile c’è un potere nascosto che dirige i destini della collettività in maniera silenziosa e umbratile. Chi c’impedisce di pensare che lo stesso governo ombra non sia all’opera anche in questo preciso momento?

Nessuno. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole; poi tanto dipende da come uno vede e vive la sua vita: c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto. Io sono per il “mezzo pieno”.

Di questo potere occulto si sa poco. Si sa quello che lo stesso potere occulto si degna si far sapere a noi comuni mortali. Tuttavia, proprio perché così riservato, attira l’interesse di molti, interesse sfruttato anche dal cinema e dalla letteratura con pubblicazioni dedicate. Tralascio i numerosissimi film che parlano di agenzie di intelligence e cito solo “I servizi segreti in Italia”, di Giuseppe De Lutiis, per non parlare di Leo Zagami, che si professa un ex massone e del blog, seguitissimo, di Paolo Franceschetti. Alla luce di tale situazione, si possono accusare i fratelli Marcianò d’immaginare complotti inesistenti?

Sì.

Ci sono complotti plausibili che prima o poi saltano fuori e vengono svelati e ci sono complotti immaginari che prolificano solo grazie all’opera di chi quei complotti li immagina e li sfrutta per tornaconto personale.
Mentre i complotti “veri” hanno anche uno scopo “vero”, i complotti inventati hanno solo lo scopo di vivere del complotto stesso sfruttando tutto ciò che gli può essere collegato dai libri ai blog alle conferenze alle comparsate televisive alla pubblicità personale.
Tipico esempio è quello che ci offrono i fratelli Marcianò: chi sarebbe oggi Rosario Marcianò se non si occupasse del complotto delle scie chimiche? Forse un geometra professionista alle prese con regolamenti e pratiche edilizie… o forse un grafico disegnatore tecnico di parti anatomiche…
Nessuno comprerebbe un suo libro sugli alieni e nessuno lo acclamerebbe sul web.
Nessuno lo chiamerebbe in televisione…
Nessuno gli direbbe “grande Ros”…
Vuoi mettere la soddisfazione?


Che ci sia una politica visibile che dice di volere il bene degli amministrati e, parallelamente, una politica 

invisibile che agisce in modo diametralmente opposto, è a mio avviso del tutto logico e comprensibile, altrimenti non si spiegherebbero lo sfacelo sociale e i disastri economici che ci scorrono davanti come in un film dell’orrore. E’ lecito far finta di niente e, nel contempo, dare addosso ai complottologi che ne parlano?


Intanto, che si faccia finta di niente è solo una tua opinione. Il fatto che si dia addosso ai “complottologi” non significa che si approvi “in toto” il comportamento dei politici; ognuno di noi cittadini agisce come pensa e come può e con i mezzi che può mettere in campo. Fosse anche solo il diritto di voto.
Il vero problema dei complottologi, a mio parere, è l’esagerazione di ogni questione.
Prendiamo ad esempio la mafia: tutti, bene o male, sappiamo che cos’è e non c’è bisogno di scendere in particolari… Ma se un complottista cominciasse a sostenere che la mafia vuole avvelenare con qualsivoglia mezzo tutta o quasi la popolazione non mafiosa… beh, come minimo sarebbe deriso e dovrebbe essere curato per paranoia!
Se invece sostituiamo la parola “mafia” con la parola “militari” (possibilmente americani) o con la sigla “NWO” allora diventa tutto vero e tutto plausibile!
Ma la logica dove sta?



La gente, per lo meno quella che si tiene informata, è venuta a sapere che già negli anni Cinquanta e Sessanta si facevano esperimenti per neutralizzare la grandine, far piovere o, viceversa, non far piovere. Se, com’è successo con l’atomo, dopo i primi successi di una certa invenzione si fanno avanti i militari, non si può ipotizzare che il controllo del clima negli ultimi cinquant’anni abbia fatto passi da gigante e sia stato secretato per motivi di sicurezza nazionale?


Io sono convinto di no. Ma non perché non credo ai complotti, bensì perché, a mio parere, è impossibile da parte dell’uomo il controllo del clima. Troppo gigantesche e sproporzionate le forze in campo; è assurdo pensare di fermare o deviare una perturbazione ciclonica facendo passare qualche aereo davanti al fronte temporalesco! Sarebbe come pretendere di fermare una mareggiata piazzando una cinquantina di ruspe sulla spiaggia…

Se sono gli stessi militari a dichiarare che il controllo del clima è un’ottima arma per combattere il nemico nelle guerre future, perché non gli si deve credere? E cosa c’impedisce d’immaginare che questo futuro sia già qui ora?

Sì, sin dai tempi di Omero si ipotizza il controllo del clima: il povero Ulisse ne sa qualcosa… ha dovuto impiegare 10 anni per andare da Troia ad Itaca a causa di questi cattivi militari che gli rovesciavano addosso tempeste di ogni genere…
A parte le battute… questo futuro di controllo climatico non c’è (altrimenti lo avrebbero già usato e tutti se ne sarebbero accorti) e non ci sarà mai per i motivi esposti al punto 4.

Stante il fatto che sia i paesi poveri, che soprattutto quelli ricchi, forniscono agli apparati militari enormi 

finanziamenti e considerato che gli scopi statutari dell’esercito sono quelli di sviluppare nuove armi da usare contro i nemici, perché non possiamo pensare che, qualora non si trovi un nemico ufficialmente disponibile, la stessa popolazione civile finisca per impersonare il ruolo di obiettivo militare?

E come no! Possiamo immaginare tutto quello che ci pare…
Siccome un macellaio non ha bestie da sopprimere, decide di sopprimere se stesso e anche la sua famiglia… Non fa una grinza!

Visto il modo violento in cui viene trattata la gente alle manifestazioni e nel chiuso degli uffici di polizia, sarebbe ingenuo pensare che le caserme e le scuole militari non siano fucine di odio e palestre di tecniche offensive da rivolgere a dissenzienti, oppositori e anticonformisti in genere. Per far accettare al grande pubblico la repressione nei loro confronti li si descrive come terroristi. Non è forse la propaganda lo strumento principe per condurre una guerra? E non è l’omertà la tecnica che si affianca alla propaganda quando si vogliono nascondere manovre che non sarebbero gradite alla popolazione?

Voi pensatela come volete. Io non mi sento in guerra con la polizia e sono certo che lo stato non è in guerra con me.
Poi che i politici facciano solo gli affari loro… è cosa che sappiamo tutti. Ma sappiamo anche che le magagne vengono (quasi) sempre alla luce del sole (prima o poi).



Con la domanda precedente voglio arrivare a chiederti: non è il silenzio assordante riguardo le scie chimiche un indizio del fatto che il potere occulto sta per scatenare qualcosa di veramente terribile ai nostri danni? Unendo insieme l’ostilità congenita dei militari, l’avidità irrefrenabile dei banchieri e le affermazioni d’illustri personaggi che auspicano la riduzione della popolazione mondiale, non sono le scie chimiche parte di un eventuale progetto mondialista di sterminio di gran parte dell’inutile umanità?


Chiarisco subito e in premessa il mio punto di vista: le scie chimiche non esistono!!! Sono una balla gigantesca che, oltretutto, gira e trova accoliti solo sul web ad opera dei soliti noti.
Assodato questo, cadono in sequenza tutti gli altri pezzi del domino.

Sempre in riferimento alla domanda precedente, la propaganda governativa, palese o subliminale, non può aver allestito squadre di collaboratori da infiltrare nel web e negli altri mass-media allo scopo di depistare quanti vogliano andare a fondo nella ricerca della verità?

Ma voi lo sapete che viviamo in Italia o pensate che stiamo nella Unione Sovietica di Stalin o nell’Iran attuale? Qui si cambiano i governi più spesso dei calzini… I militari alti in grado sono occupati a farsi gli avanzamenti di carriera possibilmente facendo il meno possibile e voi ipotizzate collaboratori da infiltrare? Ma dove, poi? I fedeli credenti alle scie chimiche sono qualche centinaio in tutto il paese e sono ben lungi dal creare problemi a chicchessia conti qualcosa!

Se tu dici di non essere pagato, puoi dire la stessa cosa di un Paolo Attivissimo, considerata l’enorme mole di lavoro che svolge?

Ho detto prima che non ci sono civili pagati per fare gli infiltrati; se poi ci sono dei poliziotti (penso alla Polizia Postale) che monitorano i siti complottisti penso non si possa escludere.
Io non conosco (mai visto) Paolo Attivissimo. So che fa di mestiere il giornalista e come tale sarà certamente pagato da chi si avvale dei suoi lavori, come tutti i lavoratori.

Puoi dire la stessa cosa di un sito come Straker Enemy, gestito se non sbaglio da un certo Torreggiani? Questi due signori non ricevono finanziamento alcuno?

Straker Enemy è un sito nato e cresciuto al solo scopo di commentare liberamente e da parte di chiunque senza censura e senza ban gli scritti pubblicati dai siti complottisti che, guarda caso, alla faccia della libertà d’espressione tanto invocata e pretesa, sono assolutamente chiusi a qualsiasi commento. Vedi ad esempio il disclaimer su tutti i blog che fanno capo ai Marcianò; vedi i blog di Corrado Penna, dove può commentare solo lui; vedi Massimo Mazzucco, che appena accenni un dubbio ti caccia a pedate: “qui l’entrata è libera, ma l’uscita è a pagamento”: con queste parole io sono stato bannato da Luogo Comune.
Straker Enemy non è gestito da Torreggiani ma da eSSSe e, ultimamente, con la collaborazione di Tigre della Malora. Sono certissimo che Straker Enemy non riceva alcun finanziamento: si fa per divertimento e come servizio civile utile alla comunità!

Se la risposta è affermativa, cioè se i siti debunkers vengono finanziati, accusare Marcianò di voler fare i soldi con le scie chimiche sarebbe come accusare Chiumiento di voler arricchirsi con l’ufologia e qui ci starebbe bene la parabola della pagliuzza e della trave.

La risposta non è affermativa, quindi la conclusione è errata.


Infine, ammesso e non concesso, come tu sostieni, che le scie nel cielo siano solo frutto di condensa, come si 


spiega che nonostante la crisi economica e l’aumento del prezzo dei carburanti centinaia di aerei militari siano impegnati giorno e notte a solcare i cieli? Si può sapere dove vanno e cosa fanno di tanto importante tutti questi aerei?


Trasportano passeggeri: gente come te e come me che va da qualche parte nel mondo.
Il fatto stesso che voi pensiate che tutti gli aerei che volano siano militari… mi fa cascare le braccia!
Piccolo esempio: l’aeroporto di Catania, che non è Parigi, ha movimentato nel corso del 2011 ben circa sei milioni di passeggeri: pensa quanti aerei ci sono voluti e aggiungi tutti gli altri aerei che l’Italia si limitano a sorvolarla… altro che aerei militari che quei pochi che abbiamo magari stanno più negli hangar che in volo!
Ho aperto un attimo Flightradar24 e, pur essendo le 2,25 di notte, risultano in volo sull’Europa ben 1375 aerei: militari? Secondo me, tutti civili!


[Conclusione di freeanimals]

Siccome vivo a due Km dall’aeroporto militare delle Frecce Tricolori e il movimento di aerei su Codroipo è enorme, di giorno e di notte, devo dissentire sull’ultima risposta di Wasp, ma posso capire che in altre parti d’Italia, lontano dagli aeroporti militari, la situazione sia diversa.
Anche se la questione delle scie chimiche è ben lungi dall’essere risolta, voglio ringraziare Angelo Nigrelli per la pacatezza delle sue risposte, sperando che complottologi e debunkers possano deporre le armi e arrivare a convivere pacificamente. Come dovrebbero fare ebrei e palestinesi.
Vespe e calabroni sono bellissimi imenotteri, ma è meglio in ogni caso non stuzzicarli.

domenica 22 luglio 2012

eSSSe come eSSSpreSSSo o come SSSanremo?

Sanremo, domenica 22 luglio 2012

eSSSe a spaSSSo per SSSanremo lasciando SSScie concentriche...


eSSSpresso eSSSe al bar di eSSSe


eSSSe eSSSpresso a casa


SSSanremo con le... palle!


SSSanremo con i suoi fiori





La chorisia non ancora fiorita



SSSanremo e le sue carrube








SSSanremo e la testa di ca...


...ctus! (questo è alto circa 4 mt)



ah... c'è anche il cielo azzurro e con le nuvole
















 

WASP